European Accessibility Act
Guida completa per aziende ed e-commerce
L’European Accessibility Act (EAA) è una normativa europea che impone requisiti di accessibilità obbligatori per determinati prodotti e servizi digitali. L’obiettivo è garantire che siti web, e-commerce, software e dispositivi digitali siano accessibili anche a persone con disabilità, migliorando l’inclusione digitale in tutta l’Unione Europea.
Per molte aziende, conformarsi all’EAA non è solo un obbligo legale, ma anche un’opportunità per migliorare l’esperienza utente, aumentare la visibilità sui motori di ricerca e raggiungere un pubblico più ampio.
In questa guida analizziamo:
- Cos’è l’European Accessibility Act
- Chi deve adeguarsi all’EAA e chi è esentato
- Cosa significa essere conformi all’EAA e perché è importante per le PMI e gli e-commerce
- Esempi pratici di applicabilità dell’European Accessibility Act
- Quali sono i principali requisiti di accessibilità
- Quali sono le scadenze e i tempi per l’adeguamento all’EAA
- Quali sono i vantaggi per le aziende che si adeguano all’EAA
- Conseguenze della non conformità all’EAA
- Differenze tra l’European Accessibility Act, la Direttiva 2016/2102, il GDPR e le WCAG
- Domande Frequenti sull’European Accessibility Act
1. Cos’è l’European Accessibility Act
L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva europea (Direttiva UE 2019/882) che stabilisce requisiti di accessibilità per determinati prodotti e servizi nel mercato europeo.
Il suo obiettivo è garantire che le persone con disabilità possano accedere e utilizzare servizi digitali e fisici senza barriere, creando un quadro normativo uniforme in tutta l’UE.
Cosa cambia con l’European Accessibility Act
L’EAA armonizza le regole di accessibilità in tutti i Paesi UE, introducendo obblighi specifici per aziende e fornitori di servizi.
- Stabilisce criteri minimi di accessibilità per prodotti e servizi digitali e fisici.
- Obbliga le aziende a rendere i propri servizi più fruibili per persone con disabilità.
- Prevede sanzioni per chi non si adegua.
- Garantisce un’implementazione graduale, con scadenze chiare.
Perché è stata introdotta questa normativa e quali sono gli obiettivi principali
L’European Accessibility Act si basa su quattro obiettivi chiave:
- Migliorare l’inclusione
- Eliminare le barriere digitali e fisiche per le persone con disabilità.
- Rendere più accessibili siti web, app, e-commerce, terminali di pagamento e servizi digitali.
- Unificare la normativa in tutta l’UE
- Creare uno standard comune per tutti gli Stati membri.
- Facilitare il commercio transfrontaliero di prodotti e servizi accessibili.
- Ridurre i costi per le aziende
- Evitare che ogni Stato UE imponga regole diverse, semplificando la conformità.
- Dare più tempo alle imprese per adattarsi gradualmente.
- Garantire benefici economici e sociali
- Aumentare la customer base, migliorando l’esperienza d’uso per tutti gli utenti.
- Rendere più semplice la vita quotidiana di milioni di persone con esigenze di accessibilità.
2. Chi deve adeguarsi all’EAA e chi è esentato
L’European Accessibility Act (EAA) si applica a una serie di prodotti e servizi che devono rispettare determinati requisiti di accessibilità. L’obiettivo è garantire che siano utilizzabili da persone con disabilità e, più in generale, migliorare l’esperienza utente per tutti.
L’EAA riguarda aziende e organizzazioni che forniscono prodotti e servizi all’interno dell’Unione Europea, indipendentemente dalla loro sede legale.
Quali aziende, settori e prodotti sono coinvolti
La normativa si applica a PMI, grandi imprese, multinazionali e fornitori di servizi digitali, con particolare attenzione ai settori:
- Tecnologico: siti web, software, dispositivi elettronici
- E-commerce: negozi online e piattaforme di vendita
- Finanziario: servizi bancari e pagamenti digitali
- Trasporti: prenotazioni e sistemi informativi per i passeggeri
- Comunicazioni: operatori telefonici, messaggistica, assistenti vocali
L’European Accessibility Act identifica chiaramente quali categorie devono rispettare gli standard di accessibilità.
Prodotti soggetti all’EAA:
- Computer, hardware e software (PC, laptop, tablet, smartphone)
- Sistemi operativi e interfacce digitali
- Dispositivi multimediali e TV digitali
- Terminali di pagamento elettronico e bancomat
- Distributori automatici e biglietterie self-service
Servizi soggetti all’EAA:
- Siti web e-commerce
- App mobili e software di gestione
- Servizi bancari digitali e pagamenti elettronici
- Servizi di trasporto passeggeri (aereo, ferroviario, marittimo, bus)
- Servizi di comunicazione elettronica (telefonia, messaggistica, e-mail)
- Libri digitali e piattaforme di e-learning
Soggetti esenti dall’EAA:
- Le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato annuo <2 milioni di euro) potrebbero essere esentate dagli obblighi, ma non sempre.
3. Cosa significa essere conformi all’EAA e perché è importante per le PMI e gli e-commerce
Le aziende e i fornitori di servizi devono garantire che i loro prodotti siano facili da usare per tutti, inclusi:
- Persone con disabilità visive (ipovedenti, ciechi)
- Persone con disabilità motorie (difficoltà nell’uso di mouse e tastiera)
- Persone con disabilità cognitive (difficoltà di comprensione, dislessia)
- Persone con disabilità uditive (sordi o ipoacusici)
Molti siti web e negozi online non rispettano ancora i criteri di accessibilità. Con l’EAA, le aziende avranno l’obbligo di adattarsi, ma questo potrà anche portare benefici concreti:
- Miglior UX: Navigazione più fluida per tutti gli utenti
- Più clienti: Accessibile a un pubblico più ampio, incluse persone con disabilità
- SEO migliore: Google premia i siti accessibili con un ranking più alto
- Minori rischi legali: Evita multe e sanzioni
4. Esempi pratici di applicabilità dell’European Accessibility Act
Per aiutare le aziende a capire se devono adeguarsi alla normativa, ecco alcuni casi concreti suddivisi per settore e tipo di attività.
Caso 1: Piccolo e-commerce di artigianato
Situazione: Un’azienda familiare con 3 dipendenti vende online borse in pelle fatte a mano. Il sito è realizzato con Shopify e ha solo un catalogo prodotti e un modulo di checkout.
Obbligo di adeguarsi? NO
Motivo:
- È una microimpresa con meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 2 milioni di euro.
- Il sito è un semplice e-commerce e non offre prodotti digitali o servizi avanzati come marketplace o abbonamenti.
- Il sito vende solo prodotti fisici, che non sono regolamentati dall’EEA.
Caso 2: Marketplace di prodotti artigianali
Situazione: Una startup con 8 dipendenti e 1,5 milioni di fatturato ha creato un marketplace online dove vari artigiani possono vendere i propri prodotti. Il sito include recensioni, un motore di ricerca avanzato e un’app mobile per acquistare.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- Anche se sotto i 2 milioni di euro, fornisce un servizio digitale avanzato (marketplace + app).
- L’app mobile rientra tra i servizi digitali regolamentati dall’EAA.
- Il sito ha una funzione di ricerca e personalizzazione, quindi deve rispettare i criteri di accessibilità.
Caso 3: Negozio di elettronica con e-commerce
Situazione: Un’azienda con 5 dipendenti e 800.000€ di fatturato vende online computer e accessori tecnologici tramite un sito WordPress con WooCommerce.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- Anche se è una microimpresa, vende prodotti tecnologici regolamentati dall’EAA (PC, hardware, software).
- L’EAA si applica a chi commercializza dispositivi elettronici.
Caso 4: Servizio di home banking online
Situazione: Una piccola banca locale con 50 dipendenti offre un’app e un sito per operazioni bancarie digitali.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- Tutti i servizi bancari digitali rientrano nell’EAA, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda.
- Il sito e l’app devono essere compatibili con screen reader e accessibili per utenti con difficoltà motorie e visive.
Caso 5: Agenzia di viaggi con prenotazioni online
Situazione: Un’agenzia turistica con 7 dipendenti permette di prenotare voli e hotel tramite il sito web.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- I servizi di trasporto passeggeri (biglietteria, prenotazioni) rientrano tra quelli regolamentati.
- L’accessibilità deve essere garantita nel sito e nell’app.
Caso 6: Web agency che realizza siti web
Situazione: Un’agenzia web con 4 dipendenti crea siti per clienti di diversi settori, inclusi e-commerce e studi professionali.
Obbligo di adeguarsi? NO
Motivo:
- Non vende direttamente servizi regolamentati, ma potrebbe dover adeguare i siti dei clienti.
- L’accessibilità non è un obbligo per l’agenzia, ma è un’opportunità di business.
Caso 7: Software per videoconferenze
Situazione: Una startup con 9 dipendenti e 1,8 milioni di fatturato ha sviluppato una piattaforma per meeting online.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- Servizi di comunicazione elettronica (videoconferenze, chat, email) sono regolamentati dall’EAA.
- L’interfaccia deve essere accessibile con screen reader e tastiera.
Caso 8: Piattaforma di corsi online per aziende
Situazione: Un’azienda con 6 dipendenti e 900.000€ di fatturato offre corsi online per la formazione aziendale. I corsi sono accessibili tramite un portale web con video, quiz interattivi e documenti scaricabili.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- L’e-learning è un servizio regolamentato dall’EAA.
- I contenuti devono essere accessibili con sottotitoli, trascrizioni e navigazione facilitata.
Caso 9: Azienda di stampa digitale con servizio di ordini online
Situazione: Un’azienda con 12 dipendenti e 3 milioni di fatturato offre un servizio di stampa digitale personalizzata, permettendo agli utenti di caricare file e ordinare online.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- Il servizio di ordinazione online è considerato e-commerce e deve rispettare i criteri di accessibilità.
- Gli utenti con disabilità devono poter caricare file e completare l’acquisto senza barriere.
Caso 10: Software gestionale per PMI venduto online
Situazione: Un’azienda sviluppa e vende un software gestionale per la contabilità aziendale. Il prodotto è scaricabile tramite il sito web e ha un’interfaccia basata su browser.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- I software gestionali rientrano nei servizi digitali regolamentati.
- L’interfaccia deve essere accessibile per utenti con disabilità visive o motorie.
Caso 11: Blog con contenuti esclusivi per abbonati
Situazione: Un portale di notizie con 7 dipendenti offre articoli esclusivi a pagamento per gli abbonati.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- I servizi di informazione digitale rientrano nella normativa.
- Gli utenti con disabilità devono poter accedere ai contenuti senza barriere.
Caso 12: Servizio di prenotazione online per un centro estetico
Situazione: Un salone di bellezza con 5 dipendenti ha un sito web dove i clienti possono prenotare appuntamenti online.
Obbligo di adeguarsi? NO
Motivo:
- Non rientra tra i settori regolamentati dall’EAA.
- Il sistema di prenotazione è un servizio aggiuntivo, non essenziale.
Caso 13: Associazione no-profit con sito per donazioni
Situazione: Un’organizzazione no-profit con 3 dipendenti raccoglie donazioni online tramite il proprio sito web.
Obbligo di adeguarsi? NO
Motivo:
- Non è un servizio commerciale e non rientra tra quelli regolamentati.
- Tuttavia, se l’associazione riceve fondi pubblici, potrebbe dover rispettare altri obblighi di accessibilità.
Caso 14: Blog personale di moda e bellezza con link di affiliazione
Situazione: Una blogger o un influencer di moda e bellezza gestisce un blog personale dove pubblica recensioni di prodotti di make-up, consigli di stile e tutorial. Il sito contiene link di affiliazione che rimandano a e-commerce esterni (es. Amazon, Zalando, ecc.), ma non vende direttamente prodotti né offre un’area riservata a pagamento.
Obbligo di adeguarsi? NO
Motivo:
- Il blog non è un e-commerce né un servizio digitale strutturato, ma solo una raccolta di contenuti con link esterni.
- Il processo di acquisto avviene su piattaforme terze, che hanno i loro obblighi di accessibilità.
- L’EAA non impone requisiti a siti con sole affiliazioni, a meno che non offrano servizi digitali avanzati.
Caso 15: Blog di cucina con e-book e area riservata per abbonati
Situazione: Uno chef appassionato ha creato un blog di cucina in cui condivide ricette, consigli su ingredienti e tecniche di cottura.
Un e-book a pagamento scaricabile dal sito, con raccolte di ricette esclusive.
Un’area riservata per abbonati che include: video corsi di cucina con lezioni pratiche, ricette premium non disponibili gratuitamente e accesso a forum e chat per confrontarsi con lo chef e altri utenti.
Obbligo di adeguarsi? SÌ
Motivo:
- L’e-book venduto digitalmente è un prodotto digitale regolamentato.
- L’area riservata con contenuti premium è un servizio digitale a pagamento e rientra negli obblighi dell’EAA.
- L’EAA impone che tutti i servizi digitali a pagamento siano accessibili, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda.
5. Quali sono i principali requisiti di accessibilità
Ora che abbiamo visto chi deve adeguarsi e quali servizi sono coinvolti, passiamo al cuore della normativa: i requisiti di accessibilità che le aziende devono rispettare.
L’EAA stabilisce che prodotti e servizi digitali devono essere fruibili da tutti, comprese le persone con disabilità, seguendo standard chiari e misurabili.
La normativa si basa sulle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1 e su principi generali di accessibilità per software, dispositivi elettronici e servizi digitali.
I requisiti principali si suddividono in quattro macro-categorie:
1. Percezione (L’utente deve poter percepire le informazioni)
- Testi con contrasto adeguato per utenti ipovedenti.
- Alternativa testuale per immagini, icone e grafici.
- Sottotitoli per video e trascrizioni per contenuti audio.
- Evitare testo su sfondi complessi o in colori poco leggibili.
2. Operabilità (Il sito o il servizio deve poter essere usato senza barriere)
- Navigazione possibile senza mouse, solo con tastiera o assistenti vocali.
- Nessun elemento che richiede azioni complesse per essere utilizzato (es. trascinamento).
- Evitare CAPTCHA visivi difficili da superare per persone con disabilità cognitive o motorie.
3. Comprensibilità (I contenuti devono essere chiari e intuitivi)
- Linguaggio semplice e strutturato con titoli e paragrafi ben definiti.
- Messaggi di errore chiari e dettagliati nei form di registrazione e pagamento.
- Possibilità di personalizzare il layout per migliorare la leggibilità (es. testo più grande).
4. Robustezza (Il sito deve funzionare con tecnologie assistive)
- Compatibilità con screen reader e software di assistenza.
- Codice HTML e CSS strutturato correttamente per non creare barriere.
- Evitare funzioni che funzionano solo su alcuni dispositivi o browser.
6. Quali sono le scadenze e i tempi per l’adeguamento all’EAA
Il 28 giugno 2025 segna la data in cui gli Stati membri devono recepire la normativa, ma non tutte le aziende devono adeguarsi immediatamente.
Vediamo chi è obbligato dal 28 giugno 2025 e chi no, con riferimenti ai casi che abbiamo visto in precedenza.
Dal 28 giugno 2025: chi deve adeguarsi subito?
- Tutte le nuove aziende e i nuovi prodotti/servizi lanciati dopo questa data devono essere conformi.
- Tutte le aziende già esistenti che operano in settori regolamentati (e-commerce, servizi digitali, software, trasporti, banche, marketplace, ecc.) devono adeguarsi.
Esempi che devono conformarsi dal 28 giugno 2025:
- Caso 15 – Blog con e-book e area riservata: Deve garantire che il sistema di acquisto e l’area riservata siano accessibili.
- Caso 9 – Azienda di stampa digitale con ordini online: Il flusso di checkout e il caricamento dei file devono essere accessibili.
- Caso 3 – E-commerce di elettronica: Essendo un negozio online che vende prodotti tecnologici regolamentati, l’interfaccia deve rispettare gli standard di accessibilità.
- Caso 7 – Software per videoconferenze: Qualsiasi nuovo software di comunicazione digitale deve essere accessibile fin dal primo giorno.
Dal 28 giugno 2025: chi NON è obbligato immediatamente?
- I prodotti e servizi esistenti prima di questa data possono rimanere sul mercato fino al 2030 senza adeguamento.
- Le microimprese (meno di 10 dipendenti e 2 milioni di euro di fatturato) che NON operano in settori regolamentati possono essere esentate.
Esempi che non sono obbligati subito:
- Caso 1 – Piccolo e-commerce di artigianato (3 dipendenti, 100.000€ annui): Essendo una microimpresa e non vendendo prodotti regolamentati, non è obbligata ad adeguarsi immediatamente.
- Caso 14 – Blog personale di moda e bellezza con link di affiliazione: Non offre servizi digitali diretti, quindi non è soggetto all’EAA.
- Caso 12 – Centro estetico con sistema di prenotazione online: Poiché non rientra tra i settori regolamentati, non ha obbligo di conformità immediata.
Cosa succede dal 28 giugno 2030?
Dal 28 giugno 2030, anche i prodotti e servizi esistenti dovranno essere conformi se ancora in commercio.
Esempi che dovranno adeguarsi entro il 2030 se ancora attivi:
- Un vecchio software gestionale venduto dal 2023 dovrà essere aggiornato.
- Un e-commerce di elettronica avviato nel 2019 dovrà essere reso accessibile.
- Un marketplace che esisteva prima del 2025 dovrà adeguarsi o cessare la vendita.
Un e-commerce o un sito esente nel 2025 potrebbe dover adeguarsi nel 2030 se cresce e cambia modello di business.
Cosa succede a chi non si adegua entro i termini?
Le conseguenze per chi non rispetta la normativa variano da Paese a Paese, ma possono includere:
- Sanzioni amministrative (multe) definite dagli Stati membri.
- Esclusione dal mercato UE per prodotti e servizi non conformi.
- Danni reputazionali per le aziende che ignorano l’accessibilità.
7. Quali sono i vantaggi per le aziende che si adeguano all’EAA
Adeguarsi all’European Accessibility Act (EAA) non è solo un obbligo, ma può diventare un’opportunità strategica. Le aziende che si conformano alle norme di accessibilità possono ottenere vantaggi significativi in termini di reputazione, conversioni, SEO e fidelizzazione dei clienti.
Evitare sanzioni e problemi legali
Le aziende che non rispettano l’EAA rischiano sanzioni amministrative e limitazioni di mercato. La conformità evita multe e possibili cause legali per discriminazione digitale.
Esempio: Un e-commerce che non rispetta le linee guida di accessibilità potrebbe essere segnalato da utenti con disabilità e dover affrontare provvedimenti legali.
Accessibilità significa più pubblico
Il 25% della popolazione europea ha una qualche forma di disabilità. Un sito accessibile permette di raggiungere un pubblico più ampio, aumentando le opportunità di vendita.
Esempio: Un e-commerce accessibile attira non solo utenti con disabilità, ma anche anziani e persone con difficoltà temporanee (es. un utente con un braccio ingessato che non può usare il mouse).
Migliore esperienza utente (UX) e più conversioni
Un sito più accessibile è più facile da usare per tutti. Migliora il tasso di conversione: meno ostacoli = più acquisti completati.
Esempio: Un sito di prenotazione viaggi con una navigazione semplice e chiara riduce l’abbandono del carrello, aumentando il numero di prenotazioni finalizzate.
SEO migliore: Google premia i siti accessibili
Google favorisce i siti accessibili nei risultati di ricerca. Fattori come testi alternativi, struttura chiara e navigabilità migliorata aiutano il posizionamento.
Esempio: Un blog con testi ben strutturati e immagini con alt text ottimizzati può migliorare il ranking su Google rispetto a un concorrente non accessibile.
Maggiore reputazione e fiducia dei clienti
Le aziende accessibili dimostrano attenzione all’inclusione e alla responsabilità sociale. Questo può portare a una maggiore fidelizzazione dei clienti.
Esempio: Un negozio online che comunica il suo impegno per l’accessibilità può attrarre clienti più fedeli e migliorare il passaparola positivo.
8. Conseguenze della non conformità all’EAA
Le aziende che non rispettano l’European Accessibility Act (EAA) possono andare incontro a sanzioni, restrizioni di mercato e danni reputazionali.
Inoltre, ignorare l’accessibilità significa perdere clienti e opportunità di crescita.
Sanzioni economiche e misure correttive
Cosa succede se un’azienda non si adegua?
- Ogni Stato membro dell’UE stabilirà multe e provvedimenti specifici per le aziende non conformi.
- Le sanzioni possono variare da avvertimenti ufficiali fino a multe significative.
- In alcuni casi, le aziende potrebbero essere obbligate a ritirare o sospendere i prodotti non conformi.
Esempio: Un e-commerce che non permette la navigazione con screen reader potrebbe ricevere una segnalazione agli enti di controllo, subendo un’ispezione e, in caso di mancata conformità, una sanzione amministrativa.
Blocco dell’accesso al mercato UE
Perché è un rischio concreto?
- L’EAA vieta la commercializzazione di prodotti e servizi non conformi nel mercato unico europeo.
- Se un’azienda non rispetta le regole, può essere esclusa dalla vendita nei Paesi UE.
Esempio: Un software gestionale che non offre un’interfaccia accessibile potrebbe essere escluso dai bandi pubblici e dai mercati regolamentati, limitando il potenziale di crescita dell’azienda.
Perdita di clienti e opportunità di business
Qual è l’impatto commerciale?
- Gli utenti con disabilità e gli anziani evitano siti e servizi inaccessibili, preferendo la concorrenza.
- Le aziende che lavorano con enti pubblici (es. fornitori di servizi per la PA) rischiano di perdere appalti e collaborazioni se non conformi.
Esempio: Un marketplace che non si adegua all’EAA potrebbe perdere grandi partner e investitori, poiché le aziende preferiscono collaborare con piattaforme conformi agli standard europei.
Danni alla reputazione aziendale
Perché la non conformità può danneggiare l’immagine dell’azienda?
- Le aziende che ignorano l’accessibilità possono ricevere recensioni negative e segnalazioni sui social media.
- La mancanza di inclusività può essere percepita come discriminazione, con possibili ripercussioni legali e mediatiche.
Esempio: Se un sito bancario non permette agli utenti non vedenti di gestire il proprio conto online, potrebbe ricevere denunce e richieste di risarcimento per discriminazione digitale.
Costi più elevati per adeguarsi in ritardo
Perché aspettare non è conveniente?
- Le aziende che si adeguano all’ultimo minuto dovranno investire più tempo e denaro per aggiornare rapidamente i propri sistemi.
- Un’adeguata pianificazione riduce i costi e consente di implementare le soluzioni gradualmente.
Esempio: Un e-commerce che aspetta fino al 2029 per conformarsi dovrà rifare completamente il sito, mentre chi inizia subito può adattarlo progressivamente con meno spese.
9. Differenze tra l’European Accessibility Act, la Direttiva 2016/2102, il GDPR e le WCAG
L’European Accessibility Act (EAA) non è l’unica normativa che regola l’accessibilità digitale. Esistono altre leggi e standard che le aziende devono conoscere, come la Direttiva 2016/2102, il GDPR e le WCAG.
Vediamo le differenze e i punti di contatto tra queste normative.
Differenza tra l’EAA e la Direttiva 2016/2102
La Direttiva 2016/2102 è stata introdotta prima dell’EAA ed è ancora in vigore, ma ha un ambito di applicazione più ristretto.
Direttiva 2016/2102
- A chi si applica: Solo a enti pubblici (siti web e app della PA, scuole, ospedali, ecc.)
- Obblighi principali: I siti web e le app degli enti pubblici devono essere accessibili secondo le WCAG 2.1
EAA
- A chi si applica: Aziende private che vendono prodotti e servizi digitali (e-commerce, banche, trasporti, software, marketplace, ecc.)
- Obblighi principali: Tutti i servizi e prodotti digitali coperti dalla normativa devono rispettare requisiti minimi di accessibilità
Differenza tra EAA e GDPR
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) e l’EAA sono due normative europee, ma hanno obiettivi diversi.
GDPR
- Obiettivo: Protezione dei dati personali degli utenti
- A chi si applica: Tutti i siti web, app e servizi che trattano dati personali
EAA
- Obiettivo: Accessibilità di prodotti e servizi digitali
- A chi si applica: Aziende e servizi regolamentati dalla direttiva
Differenza tra EAA e WCAG
Le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) sono le linee guida internazionali per l’accessibilità web.
Le WCAG sono uno standard tecnico, non una legge, ma servono come riferimento per l’EAA. L’EAA è una normativa legale che impone alle aziende di rispettare specifici criteri di accessibilità (basati sulle WCAG).
WCAG
- Linee guida tecniche per l’accessibilità
- Stabilisce buone pratiche per rendere un sito accessibile
- Non è una legge, ma è riconosciuta a livello globale
EAA
- Obbligo legale per alcuni settori
- Richiede che determinati servizi e prodotti siano conformi
- È una direttiva UE con obblighi e sanzioni
In conclusione quale normativa devi seguire?
- Se sei un ente pubblico devi seguire la Direttiva 2016/2102.
- Se vendi prodotti o servizi digitali regolamentati devi rispettare l’EAA.
- Se raccogli dati personali devi rispettare il GDPR.
- Se vuoi rendere il tuo sito accessibile devi seguire le WCAG (anche se non sei obbligato).
10. Domande Frequenti sull’European Accessibility Act
Chi è obbligato a rispettare l’EAA?
L’EAA si applica a aziende che forniscono prodotti e servizi digitali regolamentati, tra cui:
- E-commerce e piattaforme digitali
- Software e sistemi operativi
- Servizi bancari online e pagamenti elettronici
- Trasporti e biglietterie digitali
- Comunicazioni elettroniche e marketplace
Le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato sotto i 2 milioni di euro) possono essere esentate in alcuni casi.
Un piccolo e-commerce artigianale deve adeguarsi?
Dipende dal tipo di attività:
- Se vende solo prodotti non regolamentati (es. artigianato, moda, decorazioni) ed è una microimpresa, potrebbe essere esentato.
- Se ha funzionalità avanzate (es. app mobile, area riservata, marketplace), deve essere conforme.
Se ho un sito vetrina senza vendite online, devo adeguarmi?
- No, se è solo informativo (es. sito aziendale con contatti e descrizione servizi).
- Sì, se offre servizi digitali regolamentati (es. software online, home banking, prenotazioni, marketplace).
Quali sono le scadenze principali?
- Dal 28 giugno 2025: Tutti i nuovi prodotti e servizi digitali immessi sul mercato devono essere conformi.
- Dal 28 giugno 2030: Anche i prodotti e servizi esistenti prima del 2025 dovranno essere adeguati se ancora in commercio.
- Le microimprese che offrono solo prodotti non regolamentati possono essere esentate, anche dopo il 2025.
Cosa succede se non rispetto la normativa?
- Sanzioni economiche definite dagli Stati membri.
- Esclusione dal mercato UE per prodotti e servizi non conformi.
- Perdita di clienti e danni reputazionali.
Un sito accessibile migliora la SEO?
Sì. Un sito accessibile ha una migliore struttura, testi alternativi ottimizzati e un’esperienza utente migliore, quindi può posizionarsi meglio su Google.
Conclusione: meglio adeguarsi subito
L’EAA impone obblighi precisi, ma può essere un’opportunità per migliorare usabilità, conversioni e SEO.
Adeguarsi in anticipo permette di evitare sanzioni e migliorare l’esperienza utente.
Meglio iniziare ora per arrivare preparati alle scadenze del 2025 e 2030!
Hai dubbi o necessiti di una consulenza dedicata?
Vedi rendere il tuo sito web accessibile e conforme alla normativa?
Contattaci oggi stesso compilando il form nella pagina contatti
